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Curare le delicate orchidee in casa

Argomenti trattati:
giardinaggio, piante, piante di orchidee

Quando uno vede una composizione di orchidee, la tentazione di comprare queste meravigliose piante è molto grossa, soprattutto perché “fanno ambiente” appoggiate su un tavolino da salotto. Ma normalmente le piante che si vedono nei cataloghi di arredamento sono di plastica e l’orchidea è la pianta più difficile da coltivare in assoluto; quindi prima di acquistarne una da far crescere e vivere in casa, c’è da pensarci molto bene. Se si è poi di quelle persone negate, che riescono addirittura a far morire una pianta grassa, è altamente sconsigliato comprare una pianta di orchidee. Le esigenze delle orchidee variano molto da specie a specie, ma ecco qualche consiglio per quelle persone che amano davvero tanto queste piante e vogliono tenerle in casa, per abbellire l’appartamento.


 


Salvo qualche rara specie, le orchidee sono, di norma, piante epifite o semi epifite, ovvero piante che non attecchiscono al terreno, ma posseggono radici aeree o che al massimo si trovano su rami e tronchi di altre piante o su rocce ricoperte da muschi; nelle zone tropicali dell’America Latina per esempio, come la Bolivia meridionale, non è raro vederle crescere persino appese ai fili della luce.  Esistono anche specie terrestri e acquatiche, ma per avere la certezza, meglio chiedere al fiorista o al vivaista. Se si sono comprate piante di orchidee di specie aerea, l’ideale è coltivarle sospese in apposite vasi da appendere al soffitto fatti di vimini o fili metallici ripieni non di terra, ma di frammenti di legno e materiali spugnosi.


 


Le orchidee amano il caldo e la luce, ma non l’esposizione diretta ai raggi solari; quindi, paradossalmente, si adattano benissimo alla vita d’appartamento. Bisogna solo fare attenzione a non esporle a fonti di calore diretto, come i termosifoni d’inverno, perché potrebbero seccarsi le radici, che sono esposte all’aria. Le orchidee non vanno bagnate troppo, perché le radici potrebbero marcire con facilità. Non bisogna usare l’annaffiatoio, ma solo spruzzare dell’acqua con un diffusore intorno al vaso. Vanno bagnate poco e spesso, anche fino a 4 volte a settimana. L’ideale poi, sarebbe usare acqua piovana, perchè il cloro contenuto nell’acqua di rubinetto è il peggior nemico delle orchidee. Cosa importantissima, guardare spesso le piante e fare attenzione ai segnali: se le foglie si ingialliscono, c’è troppa luce; se si accartocciano e non si formano germogli, la luce al contrario è troppo poca; se appaiono strane macchie sulle foglie e sui fiori, è segno che la pianta “ha freddo” e va spostata in un luogo più caldo.