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Corsa all’oro: indice di una paura

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Possiamo definire una azione comune fatta sia da soggetti privati che da pubblici come il risultato di una paura e di una insicurezza? In determinati periodi storici le inquietudini presenti sui mercati determinano delle scelte che possiamo definire collettive. I mercati lo sappiamo danno in questi ultimi anni una quadro di incertezza diffusa e generale, in questo panorama si muove la persona, il cittadino di qualsiasi nazione esso sia, vede una insicurezza diffusa e si interroga su quale sia la strada migliore da prendere. L’oro sembra e diventa una sorta di baluardo alla incertezza che tutti i giorni domina il mercato economico globale, da un lato dobbiamo fare i conti con cittadini che stretti dalle necessità economiche di tutti i giorni vendono oro per procurarsi contante. Da qui l'importanza degli indici di quotazioni oro del giorno; da questi indici infatti dipende il valore dell'oro che possediamo. Poi ci sono i privati che invece possiedono dei capitali che comprano oro, il risultato di una sfiducia diffusa nei mercati finanziari in generale, colpevoli secondo questi soggetti di non offrire sufficienti garanzie in termini di solidità economica. Dobbiamo anche dire che lo stesso mercato del mattone, un mercato che in Italia ha sempre dato grandi garanzie di solidità non sembra in questo preciso momento storico essere poi così solido, le inquietudini e le instabilità dei mercati lo hanno reso poco sicuro. Le inquietudini che si propagano nel settore immobiliare non coinvolgono solo i privati, le stesse banche centrali che vedono la situazione e la sua evoluzione, decidono per politiche di investimento legate all’oro, cercando di incrementare le loro riserve auree. Possiamo anche in questo senso stilare una classifica dei paesi che più di altri hanno incrementato le loro riserve auree, al primo posto in questa classifica spicca la Turchia che nel 2012 ha acquistato qualcosa come 118,8 tonnellate d'oro. Il secondo stato che dopo la Turchia ha acquistato più oro è la Russia, dal quadro che emerge viene fuori una situazione nella quale i paesi che hanno una economia in fase di crescita sono quelli che hanno acquistato maggiormente quantità di oro. La crisi non è certamente alle porte, l’oro sembra ancora essere un baluardo alle incertezze di questi tempi.