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Aprire una lavanderia a gettoni: ma c'è clientela?

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Aprire una lavanderia a gettoni

Ormai da alcuni anni, fra i nuovi tipi di microimprenditoria che stanno prendendo piede anche in Italia in risposta alla crisi economica, si sta affermando come uno dei più popolari l'apertura di una lavanderia a gettoni.

Ma se siamo abituati a vedere questo tipo di esercizio commerciale al cinema, o in televisione – del resto, si tratta di un servizio utilizzato massicciamente all'estero, ad esempio negli Stati Uniti – sono ancora molti a dubitare che, qui in Italia, un investimento di questo tipo sia solido e soprattutto in grado di offrire buoni profitti. Esistono davvero delle possibilità di guadagnare, sulla carta, purchè ci sia clientela: ma questa clientela, si domanda da più parti, c'è?

Per ottenere una risposta abbiamo intervistato un esperto: il Sig. Ottolina, titolare di un'azienda specializzata da anni nel settore dell'apertura delle lavanderie a gettoni, la Drytech di Magnago.

Sig. Ottolina, esiste una vera clientela per la lavanderia a gettoni, qui in Italia?

Assolutamente sì, e il gran numero di esercizi che abbiamo aperto negli anni per i nostri clienti basterebbe già a dimostrarlo. Ma al di là dei casi pratici, è evidente anche da un'analisi ragionata del mercato che un target preciso esiste e che per il servizio di lavanderia a gettoni c'è molto spazio, qui in Italia.


A cosa si riferisce?

Al fatto che una lavanderia a gettoni offre una serie di vantaggi significativi rispetto all'alternativa, ossia alla lavatrice che molti di noi sono cresciuti avendo in casa. E si tratta di vantaggi obiettivi, che soprattutto le nuove generazioni – ma non solo – sono perfettamente posizionate per apprezzare e per sfruttare.

Può farci qualche esempio?

Per prima cosa, parliamo di costi. Oggi come oggi, ogni investimento significativo è un problema, soprattutto per i giovani che vanno a vivere da soli o che formano una famiglia: e una lavatrice – per non parlare di un'asciugatrice, o di una macchina combinata – di buona qualità ha un costo assolutamente non trascurabile.


Soprattutto per chi, essendo solo, ne fa un uso saltuario, l'investimento può essere eccessivo. Pagare il singolo bucato, nel momento in cui se ne fa uso, è nettamente più vantaggioso.


E non dimentichiamo i costi di esercizio: per confrontare le situazioni dobbiamo immaginare una lavatrice e un'asciugatrice domestica, parallele a quelle professionali. E a questo punto i consumi si fanno davvero costosi per una casa.

C'è qualche altro vantaggio, oltre al risparmio sui costi?

Sì, naturalmente: i costi relativi alla riparazione dei guasti, insieme al disagio che deriva dalla rottura di una lavatrice. Un guasto grave può lasciare una casa senza modo di fare bucati anche per giorni – e anche causare danni a mobili e pavimenti, se provoca un allagamento. Utilizzando i servizi di una lavanderia a gettoni, non esiste nessuno di questi problemi.


E tralasciando il rischio di guasti? Del resto, dove una lavatrice viene usata poco è anche meno probabile che si rompa...

È vero. Ma un altro dato obiettivo, e spesso problematico soprattutto nelle case di oggi, è quello relativo allo spazio. Una lavatrice e un'asciugatrice occupano spazio – e del resto, in assenza di un'asciugatrice, occorre spazio per stendere i panni. Basta un'occhiata al mercato immobiliare per accorgersi che le case sono sempre più piccole, soprattutto nelle stanze di servizio, e che qualsiasi risparmio di spazio è vantaggioso.

Un mercato che quindi pare avere una base reale. Si tratta di trovare la giusta posizione, e di calibrare correttamente i costi: ma sembra che le lavanderie a gettone siano un esercizio commerciale che vedremo sempre più spesso!