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Quali sono le principali tecniche di stampaggio delle materie plastiche

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Il polistirene espanso può essere considerato uno tra i materiali più malleabili nell'ambito dei processi di lavorazione industriale: la sua duttilità, combinata alle sue proprietà chimiche e alle sue caratteristiche meccaniche, fa sì che esso possa essere lavorato in tanti modi differenti. Anche le tecniche di stampaggio sono molteplici: c'è bisogno di uno strumento specifico e di una lavorazione ad hoc in base al singolo prodotto che si è interessati a ottenere. Come noto, dal polistirene espanso è possibile ricavare contenitori e bicchieri di plastica, ma anche film protettivi e imballaggi, ovviamente con consistenze e spessori variabili.

Lo stampaggio ad iniezione

Tra le tecniche più diffuse per la creazione di oggetti di plastica c'è lo stampaggio ad iniezione, che prevede l'impiego di presse a iniezione termoplastica attraverso le quali vengono fuse le piccole perle di polistirolo grezzo che sono destinate a essere iniettate all'interno degli stampi. Qui, poi, il processo di raffreddamento a cui sono sottoposte le trasforma e attribuisce loro la forma desiderata. L'estrusione plastica, invece, è consigliata nel caso in cui si abbia la necessità di avere profilati, tubi o altri prodotti semilavorati per l'edilizia, la cui lunghezza cambia a seconda delle necessità. Come per lo stampaggio ad iniezione, è previsto che il materiale che deve essere lavorato sia riscaldato, dal momento che le temperature elevate consentono una migliore lavorabilità. L'estrusione offre la possibilità di lavorare il polistirene in maniera continua. La spinta verso gli estrusori non prevede interruzioni, ed è in questo modo che si può arrivare a tubi lunghi.

Le altre tecniche di stampaggio

Le tecniche di stampaggio che possono essere messe in pratica da aziende del settore, come per esempio la Emmeci Plast Sas, non si esauriscono qui: il polistirene, infatti, ha caratteristiche tali per cui diviene fluido dopo che è stato fuso. La sua viscosità aumenta, e ciò garantisce numerose possibilità di lavorazione. I materiali plastici possono essere stampati anche tramite compressione, per esempio: in questo caso si ha a che fare con un processo di reticolazione. Ulteriori alternative vanno individuate nello stampaggio per trasferimento e nel soffiaggio, una tecnica a cui si fa riferimento quando si ha la necessità di creare delle bottiglie o degli altri oggetti cavi. La plastica viene fatta aderire all'interno dello stampo per permetterle di assumere la forma desiderata.

A monte di qualsiasi processo produttivo c'è, nella maggior parte dei casi, un progetto ideato e messo a punto da un designer industriale, il cui compito è quello di dare vita allo stampo tenendo conto della forma che si vorrà conferire al polistirene. Le ultime tre tecniche che è opportuno conoscere in questo ambito sono l'estrusione in bolla, la pultrusione e la termoforatura. Grazie a queste soluzioni, al materiale plastico può essere dato uno spessore limitato. Per quanto lo scopo da raggiungere sia più o meno simile, i risultati che derivano da queste tre lavorazioni differiscono in maniera significativa gli uni dagli altri: al termine di ciascun processo, pertanto, il polistirene assume aspetti, caratteristiche e forme variabili.

Vale la pena di ricordare, per altro, che si sta parlando di un materiale che è privo di CFC ed è atossico: stabile e neutro, il polistirene può essere considerato rispettoso della natura e amico dell'ambiente, anche perché può essere riciclato senza difficoltà. In più, la sua produzione non presuppone l'inquinamento delle risorse idriche.