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LA CERAMICA CAVESE

Interno ConsorzioL’attività ceramica cavese affonda le proprie radici nel Medioevo, periodo al quale risalgono i primi ritrovamenti, probabilmente prodotti nell’abbazia benedettina di Cava. La collocazione storica delle sue origini contribuisce a plasmare la connotazione culturale delle produzioni artistiche, mentre l’ubicazione fisica ne ispira fin dalla genesi forme e colori, agevolandone l’affermazione del caratteristico calore espressivo.

Al 1482 risale la realizzazione del “Palazzo di commercio” che, quale vero e proprio punto d’incontro tra gli artisti del luogo e famosi mercanti genovesi e fiorentini, facilita un proficuo scambio che asseconda la maturazione stilistica locale.
Anche nelle documentazioni rinascimentali sono copiosi i riferimenti ai maiolicari cavesi, spesso definiti nei rogiti dei secoli XV e XVI “nobiles viros”, e alle loro fornaci, impegnate in attività intense e prolifiche. Tale crescente rilevanza produttiva territoriale è testimoniata, nel secolo XVII, dall’istituzione del “Catasto Onciario dei Ceramisti di Cava”.

È tuttavia più recente la storia della moderna ceramica Cavese, più volte risorta dalle sue ceneri sempre ardenti di passione, com'è accaduto negli anni '60 dello scorso secolo. Nell'origine della nuova concezione di design e dell'innovativa produzione industrializzata, si è distinto lo spunto offerto dall'azienda C.A.V.A. (Ceramica Artistica Vietri Antico), che ha strappato la limitata creazione artigianale di un tempo all'anonimato della localizzazione geografica.

"Padre" della Ceramica C.A.V.A. fu Mario Di Donato, promotore dello slancio creativo che ha fornito, ad una piccola realtà produttiva locale, gli strumenti per rivoluzionare la tradizione, conservandone le valenze positive e superandone le restrizioni.

Il considerevole contributo di questo pilastro storico della ceramica di Cava de’Tirreni è stato determinante per delineare il distacco dell’operato cavese da quello vietrese, con la produzione di piastrelle, oggetti insoliti per il mercato di quel tempo. La ceramica C.A.V.A., che finanche nel nome recava in se l’originario legame stilistico con la sorella vietrese più celebrata ed un decantato orgoglio d’appartenenza alla realtà Cavese, è stata dunque in grado di superare le barriere del conservatorismo proponendo l’innovazione di prodotti che hanno affascinato il mercato, ha svelato e fatto conoscere l’anima morbida dell’espressione ceramica, ha scavalcato i confini geografici nazionali ed ha sbaragliato la concorrenza che ne ha inevitabilmente ricalcato le orme. Ma soprattutto ha preannunciato la necessità, per gli artigiani locali, di guardare oltre la deleteria paura di collaborare, indispensabile per lo sviluppo stilistico e procedurale della creazione artistica.

Alla nascita delle prime aziende, in primis la citata C.A.V.A e la CE.VI., negli anni ’60, segue, tra gli anni ’80 e ’90, per processo di gemmazione, il vero e proprio sviluppo del sistema di imprese. Alla base di tale sviluppo viene gelosamente conservato “il sapere locale” che, associato all’abilità produttiva assimilata in anni di lavorazione di oggetti e piastrelle in ceramica e alla pratica dei rapporti con fornitori, agenti, rivenditori e istituzioni, ha garantito la formazione di una classe imprenditoriale con un solido bagaglio di conoscenze ed abilità tecniche.
Dunque, la storia della ceramica cavese è una storia di passionalità e determinata convinzione nel proprio valore, una storia di sfide alla consuetudine, ricerca di innovazione del design e di appaganti successi conquistati.

Oggi le aziende cavesi sono impegnate nella produzione di un’ampia gamma di piastrelle, perlopiù in ceramica smaltata e decorata, destinate alla pavimentazione ed al rivestimento di ambienti interni. Nei motivi decorativi è ancora evidente l’ispirazione alla tradizione e all’arte della maiolica campana. I disegni, in base al tipo di tecnica adoperata, possono essere geometrici o floreali, ma anche più complessi, fino a richiamare preziose forme barocche. I colori, evidentemente riconducibili all’intensità del calore mediterraneo che li ispira, variano dai bianchi alle tonalità pastello dell’ambra, del rosa e del verde acqua, fino comprendere le tinte più intense dell’azzurro e del verde. Il risultato del sapiente mix di questi elementi non può che convergere nell’energica carica espressiva che ha caratterizzato per generazioni il prodotto dei maestri cavesi.
 
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